Teatro

Jurij Ferrini torna a Shakespeare

Jurij Ferrini torna a Shakespeare

Jurij Ferrini torna a Shakespeare con "Misura per misura", a partire dalla traduzione che nel 1992 lo Stabile di Torino commissionò a Cesare Garboli in occasione dell'allestimento firmato da Luca Ronconi.

Al Teatro Gobetti di Torino martedì 22 novembre debutta in prima nazionale  Misura per misura, di William Shakespeare, diretto e interpretato da Jurij Ferrini. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, è in replica a Torino fino al 18 dicembre e poi prosegue in tournée nazionale.

Commedia a tinte fosche, dal ritmo veloce e compulsivo, con inganni e colpi di scena, Misura per misura ruota su se stessa rivelandosi il contrario di quel che appare: alla celebrazione della morale e della sua pubblica tutela contrappone la corruzione e la sete di potere.

Giustizia e misericordia: questi gli argini di questa storia così umana e di rara bellezza, di fascino oscuro, in pieno equilibrio fra dramma e commedia, che mette in scena una delle più rigorose metafore teatrali sulla profonda differenza tra potere ed autorità.
La cadenza delle scene presenta una perfetta alternanza non solo sul profilo linguistico (il comico è in prosa mentre il linguaggio alto è in versi), ma addirittura - nel procedere della storia la riflessione sull’esistenza umana viene contagiata dal senso dell’umorismo, cosicché sul piano più “basso” del registro comico, diversi personaggi offrono inconsapevolmente e con grande spirito, alcuni pensieri molto alti.

William Shakespeare ha intessuto molti dei propri capolavori con riflessioni sulla dignità dell’uomo e sull’abuso nell’esercizio del potere, ma con questa commedia gioca metateatralmente con i personaggi e sembra nascondersi egli stesso sotto i panni del Duca di Vienna, il protagonista della commedia, che per cercare di comprendere la verità naturale del peccato (oppure in senso più laico del reato) abbandona il comando, si traveste da frate e sotto falso nome si nasconde nei bassifondi, lasciando al suo vicario, il severo Angelo, il compito di ripulire la città dalla corruzione e dal vizio. In un crescendo di colpi di scena si giunge ad un inatteso lieto fine, che è quasi una via d’uscita, una strada che va oltre il perdono: una visione lucida, pacata e fortemente ispirata è la chiave di volta per uscire dal cinismo nel quale vivono questi personaggi shakespeariani, ma anche la maggior parte del mondo contemporaneo.

IL TOUR DELLO SPETTACOLO